La patologia osteoartrosica rappresenta una delle più frequenti cause di dolore e di disabilità nell’adulto. Si manifesta con sintomi in circa un soggetto su 3 oltre i 65 anni di età (Osteoarthritis Research Society International) ma, in almeno la metà dei casi, è possibile riscontrarla radiologicamente prima che compaiano i sintomi.
L’artrosi è una patologia complessa che interessa diverse strutture (non solo le ossa!) e che richiede, proprio per la sua complessità, un approccio combinato e multimodale.
Parecchi sono i fattori di rischio: età avanzata, sesso femminile, obesità, storia familiare. A questi si associano fattori meccanici locali (patologie di ossa, muscoli e legamenti; traumi; attività lavorative e sportive).
Si manifesta tipicamente con dolore e difficoltà a compiere i movimenti. Il dolore artrosico è caratteristico dell’inizio del movimento: rialzarsi dopo aver mantenuto una posizione seduta spesso è reso difficoltoso, anche nei primi passi, dai classici segni dell’artrosi di ginocchio e di anca.
Definire l’artrosi come una patologia da “invecchiamento dell’osso” è ormai errato. Le ultime conoscenze, stimolate dallo sviluppo di esami radiologici sempre più accurati, consentono di identificare la patologia artrosica ai primi stadi e in soggetti giovani.
Le sofferenze di osso, cartilagine, menischi, legamenti e muscoli secondarie a “overuse” o a “errato uso” o ancora a “non uso” sono alla base di una più ampia concezione della patologia artrosica di quanto non si pensasse fino ad alcuni anni fa.
L’approccio terapeutico non può, quindi, che essere:
- precoce.
- Multifattoriale/multispecialistico.
- Condiviso.
I primi stadi del processo artrosico sono suscettibili dei migliori successi terapeutici. Identificare la patologia ai primi segni consente di offrire maggiore spazio alla prevenzione della progressione. Purtroppo oggi questi stadi si manifestano già in soggetti giovani (30-40 anni di età).
Parecchie sono le opzioni terapeutiche che, in un modello di cura sempre più “tailor made” (come un abito cucito su misura), richiede una combinazione personalizzata di approcci curativi/preventivi.
È per questi motivi che Mya Salute ha scelto di ospitare il “Centro di Diagnosi e cura dell’Artrosi”, un team di professionisti che, in sinergia, offre le proprie competenze per una corretta gestione, esaustiva, della patologia artrosica.
Il fisiatra ha il ruolo di iniziare il processo diagnostico. La visita medica è sempre il primo passo per un processo che porti alla diagnosi della patologia. L’ausilio del radiologo consente di “misurare” e valutare, con gli idonei esami diagnostici, i segni della patologia. L’ambulatorio di fisiatria interventistica offre la possibilità di ricorrere a procedure mini-invasive per la gestione del dolore e del danno articolare/cartilagineo. Tecniche infiltrative ecoguidate con l’ausilio di acidi ialuronici, PRP e cellule mesenchimali possono rappresentare, in alcuni casi, un valido e aggiornato supporto al percorso di gestione della patologia artrosica.
Il team dei fisioterapisti, insieme ai chinesiologi, consente una gestione combinata di terapie fisiche (per esempio laser, diatermia, magnetoterapia), terapie manuali ed esercizio terapeutico e preventivo. L’ausilio del tecnico ortopedico, del nutrizionista e del laboratorio di analisi consente al Centro di offrire una gestione completa della patologia, così come richiesto in una gestione multidisciplinare.
La presenza di validi specialisti in ortopedia consente una gestione combinata anche dei pazienti che necessitano dell’approccio chirurgico perché in fasi avanzate. Anche in questi casi la riabilitazione supporta e completa il percorso di cura, che si considera concluso in assenza di dolore e con la massima funzionalità possibile.
Tutto ciò, tuttavia, deve essere sempre accompagnato da una “condivisione” con il paziente dell’iter di diagnosi e di cura. La gestione della patologia artrosica richiede una buona collaborazione del paziente (spesso è sufficiente modificare alcuni stili di vita per ottenere dei buoni risultati!) e solo un paziente correttamente informato può collaborare al trattamento.