Le ecografie sono tra le metodiche più accurate e di semplice esecuzione in ambito pediatrico. Il servizio di ecografia della clinica Mya Salute offre un ampio pacchetto di esami diagnostici per bambini. I loro vantaggi sono numerosi e innegabili: il bambino non viene esposto alle radiazioni, è un esame innocuo, indolore, ripetibile nel tempo e il referto è immediato. Rispetto ad altre procedure diagnostiche, i piccoli pazienti accettano una ecografia più facilmente, così come le mamme, che possono stare accanto ai figli durante tutta la durata del test. 

Proprio per l’assenza di radiazioni e per la sua accuratezza, l’ecografia può essere molto utile in pediatra. In poco tempo, gli organi interni vengono visualizzati grazie agli ultrasuoni. Il livello di precisione è alto perché i bambini hanno un minore spessore cutaneo e una quantità di grasso inferiore rispetto agli adulti. 

Le ecografie che più spesso vengono prescritte in età pediatrica sono quelle addominali, in particolare per diagnosticare eventuali problemi urinari. Non è infrequente eseguire anche quelle al collo (ad esempio, quando un genitore o un pediatra si accorge di una “pallina” ingrossata) o alla tiroide. Una classica ecografia cui tutti i bambini devono sottoporsi è quella all’anca, mentre le altre articolari sono più rare. 

Ecografie addominali

Una delle più classiche diagnosi che viene posta attraverso un’ecografia addominale è quella della stenosi del piloro. Questa ecografia è indicata ai neonati che, nei primi mesi di vita, non prendono peso e presentano vomito a getto.

Inoltre, come accennato, questo tipo di ecografia viene richiesto in genere per la diagnosi di disturbi a carico dell’apparato urinario, che sono estremamente comuni nei bambini. Un’ecografia quindi può rivelarsi necessaria per individuare con certezza la stenosi del giunto pielo-ureterale (malattia a causa della quale l’urina non riesce a defluire dal rene all’uretere a causa di un’ostruzione), nefriti e glomerulonefriti (infezioni a carico dei reni o di alcune parti di essi), rene policistico, tumori di Wilms (insieme a quelle ematologiche sono le neoplasie più diffuse tra i bambini).

L’ecografia addominale può essere utile anche quando c’è la milza ingrossata e il medico sospetta una talassemia. Raramente invece viene fatta al fegato, a meno che non sia policistico. 

Ecografie tiroidee

L’ecografia alla tiroide è molto comune tra gli adulti, soprattutto nelle donne. In qualche caso però viene prescritta anche ai più piccini e agli adolescenti. Solitamente, alla base c’è un problema di tipo ormonale che il pediatra decide di approfondire anche a livello ecografico, ad esempio per diagnosticare le tiroiditi. I disturbi che inducono a prescrivere un’ecografia tiroidea potrebbero essere un ritardo nella crescita oppure cicli mestruali molto irregolari. 

Ecografie articolari 

Come le ecografie alla tiroide, anche quelle articolari vengono effettuate principalmente negli adulti. Una categoria che vi si sottopone di frequente è quella di chi pratica uno sport, che spesso va incontro a disturbi muscolo-tendinei, a carico ad esempio di gomito e caviglie. L’ecografia alla spalla invece riguarda un po’ tutti, mentre quella al ginocchio soprattutto gli anziani, oltre che gli sportivi. 

Questa tipologia di esame quindi interessa meno i bambini. Un’eccezione però è l’ecografia all’anca, che è molto importante. Scopo di questa ecografia è la diagnosi della displasia di questa articolazione, la malformazione congenita di tipo ortopedico più comune, in particolare tra le femminucce per la conformazione del loro bacino. Se c’è, la displasia è già presente alla nascita, ma può evolvere nel tempo, arrivando a livelli di gravità importanti, fino alla lussazione. Ecco perché la diagnosi e la correzione precoci sono fondamentali. 

Durante le prime visite, il pediatra esegue alcune particolari manovre (di Ortolani e di Barlow) per verificare la stabilità dell’anca del bambino. In caso di dubbi, inviterà i genitori a sottoporlo all’ecografia. Oggi però la tendenza è quella di farla “a tappeto”. E’ ormai un esame di screening, che viene eseguito a tutti i neonati entro il terzo mese di vita. Nel caso in cui l’ecografia dovesse individuare la displasia, il trattamento varia a seconda dello stadio del problema. Si va dall’utilizzo del doppio pannolino per tenere le gambe del neonato più aperte, al divaricatore sino al gesso, riservato ai casi più seri. 

Ecografia transfontanellare 

Questo esame consente di osservare i tessuti cerebrali attraverso la fontanella anteriore del neonato, cioè quella membrana collocata sulla cima della testa che copre le ossa non ancora completamente saldate. Solitamente viene indicata a bimbi nati prematuri oppure che hanno avuto una sofferenza durante il parto per escludere conseguenze a livello cerebrale. Questa ecografia va fatta prima che la fontanella si chiuda e le ossa si saldino completamente.